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Lunedì 30 Giugno 2003 CENTOMOVIMENTI-NEWS  Massimo DEL PAPA
Poirot for president

Mas oui, ecco, ecco a chi assomiglia! Tolti i baffetti inzuccherati, Silvio Berlusconi, sull’onda a palazzo Chigi, è il ritratto sputato di Hercule Poirot, in onda su rete 4. Stessa statura tascabile, stessa andatura trottolina, stessa testa d’uovo, stessa fronte spaziosa (inutile per uno dei due), stesso amore ricambiato per se stesso, stesso carattere bizzoso, stessa eleganza obsoleta (il doppiopetto piombato su un tappetto è un crimine stilistico da lodo Caraceni, e francamente non si capisce perché il cavaliere non si consenta anche le ghette, che oltre Poirot fanno molto zio Paperone).

Qui giunti, però, le analogie s’arrestano, e partono le divergenze parallele.

Quando Hercule si appella alla sua intelligenza, alle sue celluline grigie, risulta decisamente credibile. Quando ci s’appella Silvio, decisamente comico: "Hanno fatto una prova sulla mia funzionalità cerebrale e fisica e hanno deciso che sono un miracolo che cammina".

Quando Hercule va in giro per il mondo, tutti lo riconoscono e lo stimano. Quando ci va Silvio, tutti lo riconoscono.

Hercule non ama promettere più di quanto non mantenga, Silvio adora promettere proprio in quanto non mantiene.

Hercule detesta le ciance e i fanfaroni, Silvio ci sguazza come nei dobloni.

Hercule preferisce ascoltare e poi parlare, Silvio pretende di parlare e non ascolta.

Hercule dalla verità è attratto come una calamita, Silvio ne è contratto come una calamità.

Hercule risolve i casi suoi da solo, Silvio mai senza 500 maggiordomi che gli servono i lodi su un vassoio.

Hercule fiuta subito i tipi spericolati e li spedisce in carcere, Silvio pure li fiuta subito e li spedisce in Parlamento o a casa sua a fare gli stallieri.

Hercule ha pochi, fidati amici che l’adorano e sempre quelli, non litiga mai, non regala effusioni. Silvio ha amici che definisce "doppi, tripli e sfasciacarrozze", e che ricambiano chiamandolo "mafioso, berluscaz, balabiott", e tra loro un po’ si minacciano un po’ si sbaciucchiano, di solito nei tète a tète del lunedì oppure alla Camera (del Parlamento).

Hercule è prudenzialmente scapolo, Silvio ha, per il momento, due mogli, senza soluzione di continuità e non s’è capito come fa.

Hercule con l’amico Estinks si concede ogni tanto una tazza di te o di tisana, Silvio con l’amico Putin si vanta di carburare a vodka: gli effetti, in entrambi i casi, son lampanti.

Hercule ha un carisma naturale, magnetico, discreto. Silvio usa il make-up: fondo tinta, mascara e calze a velo.

L’approccio di Hercule con le signore: "Madame, lei è sempre più incantevole". Quello di Silvio: "Dài Viviana, fagliela vedere".

Hercule alla fine ti spiega sempre il mistero, e non se ne va finché non l’ha chiarito. Silvio non spiega mai un accidente e sul più bello se la squaglia perché lo incalza un impegno istituzionale, tipo il Milan A.C. a bordo campo.

Insomma Silvio è dritto, ma Hercule è più dritto e se c’è uno che può fregare Silvio, quello è proprio Hercule. Per cui noi proponiamo: Hercule Poirot a palazzo Chigi, e Silvio Berlusconi su rete 4. Possibilmente via satellite.


 
 
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