| Con una massiccia opera
                    massmediatica di disinformazione e mistificazione, si è indotta buona parte del
                    popolo italiano a credere a mere leggende metropolitane che sono dure a morire.
                    Proviamo a fare un po’ di chiarezza sulle bugie mediatiche che vanno per la
                    maggiore: Berlusconi è stato
                    perseguitato perché era "sceso in politica". Non è vero: lui,
                    suo fratello ed alcune sue aziende erano oggetto di indagine già dall'anno
                    precedente, come ha accertato una sentenza del tribunale di Brescia. Il primo governo Berlusconi
                    cadde perché gli fu consegnato l'avviso di garanzia a Napoli durante il G8.
                    Non è vero: il governo cadde a causa della sfiducia da parte della Lega, come
                    testimoniò in giudizio lo stesso Maroni e come accertato con sentenza del
                    tribunale di Brescia. L'avviso fu consegnato a Roma e Berlusconi era stato
                    avvertito prima del summit. La sinistra non è mai stata
                    toccata da processi per tangenti. Non è vero: durante Mani Pulite furono
                    inquisiti diversi esponenti della sinistra lombarda e non. Vi furono anche due
                    condanne eccellenti. Fra gli imprenditori vicini alla sinistra, Carlo De
                    Benedetti, storico avversario di Berlusconi, fu condannato in appello a quattro
                    anni e mezzo proprio dal tribunale di Milano che lo aveva incriminato, e fu
                    assolto in cassazione. Fece anche un giorno di carcere a Roma perché in attesa
                    di interrogatorio per altro processo da cui fu assolto. I giudici di Mani Pulite
                    agirono per fini politici. Almeno quattro dati smentiscono questa tesi: i
                    punti 1, 2 e 3 sopra esposti; le sentenze di condanna di alcuni falsi testimoni
                    ingaggiati (come accertò il tribunale) per far credere che i magistrati del
                    pool avessero agito a scopi politici; una sentenza della Corte Europea attesta
                    che Craxi non fu perseguitato per ragioni politiche ma perché coinvolto in
                    corruzione e precisa che non vi è alcun elemento per ritenere che i giudici di
                    Milano agirono per fini politici; la relazione degli ispettori del ministro
                    della giustizia Biondi (primo governo Berlusconi) inviati a Milano si concluse
                    con un encomio solenne a Mani Pulite e manifestò anche un giudizio negativo
                    sulle accuse di Tiziana Parenti al pool che, a detta della commissione, avevano
                    diffuso una percezione scorretta nei cittadini. I giudici non rispondono mai
                    dei loro errori. Non è vero: i giudici sono giudicati dalla sezione penale
                    del CSM che condanna o trasferisce i magistrati colpevoli. Sono passibili
                    inoltre di ispezioni da parte del ministero della giustizia. Infine esiste una
                    legge sulla responsabilità civile dei giudici, la n 117 del 13 aprile 1988,
                    applicabile a tutta la magistratura, ordinaria e non, che stabilisce la
                    responsabilità per dolo, negligenza ed abuso. I processi durano troppo per
                    colpa dei magistrati. 8000 magistrati concludono ogni anno 3000000 di
                    processi circa (teniamo conto che in ogni processo sono coinvolti in media due
                    magistrati e che in Italia è richiesta l'estensione della motivazione della
                    sentenza). Una gran quantità di processi riguarda reati minimi (ad es. il
                    biglietto della metro non pagato è un reato penale) che però ritardano
                    l'intera macchina della giustizia. Inoltre spesso sono gli avvocati a chiedere
                    dilazioni varie, o per favorire la prescrizione del reato del loro cliente, o,
                    spiace dirlo, per tenersi il cliente piu a lungo... La giustizia costa troppo
                    rispetto ai benefici. Non è vero: i processi di Tangentopoli, ad esempio
                    (che hanno in parte bloccato un meccanismo economico che stava portando l'Italia
                    al tracollo) sono costati molto meno di quanto gli imputati che hanno
                    patteggiato abbiano pagato per reati vari fra cui evasione fiscale accertata. Ad
                    esempio Paolo Berlusconi ha pagato 88 milioni di euro fra la discarica di Cerro
                    e i reati fiscali connessi. Inoltre vi sono azioni che non sono quantificabili
                    economicamente, come mettere in galera un assassino. I criminali scarcerati in
                    questi giorni e la microcriminalità sono colpa dei giudici. Non è
                    vero: i giudici si limitano ad applicare le leggi vigenti. Inoltre il governo ha
                    ridotto le pene per una quantità di piccoli e medi reati che incidono sul tasso
                    di criminalità. Ad esempio, con il patteggiamento allargato avranno una pena
                    minore (a volte una semplice multa) usurai, truffatori, corrotti e corruttori,
                    evasi dal carcere, falsi testimoni ai processi civili, inquinatori ambientali e
                    venditori di medicine scadute. Vi sono poi sconti di pena e affidamento ai
                    servizi sociali per la maggior parte dei crimini fino a tre anni di reclusione
                    ed i magistrati sono tenuti ad applicarli nei casi previsti dalla legge. La Boccassini aveva già
                    deciso per una sentenza di colpevolezza nei confronti degli imputati. La
                    Boccassini è il PM del processo, cioè la pubblica accusa. Il collegio
                    giudicante è composto da altri magistrati che devono emettere la sentenza su
                    dati oggettivi, e non sulle convinzioni del PM, anche ammesso che queste fossero
                    preconcette. Infatti, ad esempio, non hanno accettato le ultime due richieste
                    della dott.ssa Boccassini nello stralcio del processo SME. I PM di Milano, presentando
                    l'eccezione di incostituzionalità si sono posti contro la legge, hanno
                    dimostrato di voler fare ciò che vogliono ed il loro preconcetto verso
                    l'imputato. È una procedura normale che i magistrati pongano una questione
                    di legittimità costituzionale durante un processo cui si applica una nuova
                    legge, e per farlo devono esporre le loro tesi sull'incostituzionalità, senza
                    per questo mettere in dubbio il Presidente della Repubblica che ha firmato o il
                    Parlamento. Anzi, qualsiasi cittadino potrebbe porre la questione alla Corte
                    Costituzionale. |