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Giovedi 17 Luglio 2003 REPUBBLICA On-Line di Pier Francesco FEDRIZZI
Castelli di sabbia
Bloccate le rogatorie Usa per l'inchiesta su Berlusconi
MILANO - Rischiano di rimanere a terra con i biglietti aerei, con destinazione Los Angeles, i magistrati milanesi che conducono l'inchiesta sull'acquisto dei diritti cinematografici di Mediaset. I pm Alfredo Robledo e Fabio De Pasquale avevano programmato a breve una trasferta a Hollywood, la capitale mondiale del cinema e delle sue majors. Una trasferta da cancellare perché la loro rogatoria "americana", la più importante dell'inchiesta Mediaset, che vede indagato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, è stata inspiegabilmente "bloccata" dal ministero di Giustizia. E senza il nulla osta americano, i magistrati italiani non possono varcare l'oceano per interrogare i manager delle case di produzione Usa che hanno riempito i magazzini Fininvest e Mediaset.
 
Lunedì scorso, il ministero della Giustizia ha ricevuto dalla procura di Milano una lettera in cui si chiedono chiarimenti sull'impasse della rogatoria. Un passo obbligato dopo che la stessa ambasciata americana aveva invitato i magistrati milanesi a "chiedere spiegazioni" agli uomini di Castelli. Sul caso della lettera sta nascendo un vero e proprio giallo internazionale, di cui Repubblica è in grado di ricostruire le tappe, nonostante il "no comment" della procura.
 
"La rogatoria è partita". Tutto inizia nei mesi scorsi, quando la procura di Milano invia al ministro Roberto Castelli la richiesta di assistenza giudiziaria: il trattato italoamericano impedisce infatti che i magistrati dei due Paesi abbiano contatti diretti e impone che eventuali comunicazioni debbano necessariamente passare per via diplomatica. Il 10 giugno scorso, il ministero risponde ai pm Robledo e De Pasquale confermando che la rogatoria è stata inoltrata regolarmente all'autorità americana, in questo caso l'ambasciata Usa a Roma. Lo stesso ministro Castelli, all'indomani della notizia dell'iscrizione nel registro degli indagati di Berlusconi per frode fiscale e falso in bilancio, aveva garantito: "Le rogatorie possono essere bloccate solo quando ci si trova di fronte a un pericolo per l'interesse nazionale, ma non mi sembra che ricorra questa condizione. In ogni caso, attendo di vedere la documentazione".
 
I contatti con l'ambasciata. Trascorsa qualche settimana, i pm chiamano il magistrato di collegamento dell'ambasciata americana, il quale conferma l'arrivo della rogatoria. A Milano si lavora per preparare la trasferta, così da essere pronti quando l'incartamento, via Washington, arriverà al giudice di Los Angeles. La lista dei contatti americani stilata dai due magistrati milanesi è lunga e vi si leggono, fra gli altri, i nomi di Mca-Universal Studios, Pramount, Warner Bross, Columbia Tristar, Twentieth Century Fox. Da spulciare ci sono centinaia di contratti e decine di testi da sentire. Un lavoro di almeno due settimane.
 
"La rogatoria è bloccata". I giorni passano ma da Roma non arriva alcuna chiamata. Sono così gli stessi pm, che preparano la loro trasferta ad agosto, a richiamare l'ambasciata. Questa volta il tono dell'addetto diplomatico è molto più incerto, quasi imbarazzato, al punto da invitare i magistrati a rivolgersi al ministero per chiarire i motivi dell'improvviso stop. E' per questo che Robledo e De Pasquale prendono carta e penna per scrivere la lettera, in cui si ricostruiscono i passaggi di una vicenda diventata poco trasparente: una volta spedita, il ministero non può più intervenire sulla rogatoria. Ma così non è andata.
 
Le ragioni dello stop. In mancanza di comunicazioni ufficiali, fioriscono le indiscrezioni. E' da escludere che la ragione del congelamento sia dovuta alla recente legge sull'immunità del premier: questa scatterebbe solo a fine inchiesta. E' molto più probabile - come confermano fonti romane - che il congelamento sia dovuto a motivi di "opportunità politica": risulterebbe sconveniente creare imbarazzi a Berlusconi, uno degli alleati più fedeli degli Usa di Bush, proprio durante il periodo di presidenza europea.

 

 
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