La procura di Brescia ha aperto
una inchiesta sui procuratori di Milano, Boccassini e Colombo, che rappresentano
l´accusa al processo contro il senatore Previti. Dicono gli esperti di
procedura che si tratta di un atto dovuto, una conseguenza inevitabile di una
denuncia per abuso di potere in atti di ufficio presentata da una associazione
romana. Ordinaria amministrazione, nulla di preoccupante, se non fosse che
proprio con un atto dovuto si aprì la controffensiva di Berlusconi contro Mani
pulite quando proprio a Brescia Antonio Di Pietro venne interrogato giorni e
notti come un delinquente comune.
Sono passati due anni di
governo Berlusconi e la costruzione di una democrazia autoritaria a mezzo di una
maggioranza parlamentare e di atti dovuti è quasi compiuta. Le istituzioni
democratiche sono formalmente in piedi ma progressivamente svuotate. Il disegno
autoritario è ormai chiaro nelle sue linee generali: prima la maggioranza
parlamentare vota una serie di leggi ad personam che assicurano al presidente
impunità e privilegi, poi la grande riforma, che è nella realtà una
controriforma, gli assicura non solo una conferma alla presidenza del Consiglio,
ma anche un via libera a capo dello Stato.
Le leggi ad personam approvate
in questi due anni hanno stravolto la democrazia: è stato depenalizzato il
falso in bilancio, uno dei punti deboli del presidente; limitato l´uso
giudiziario delle rogatorie dall´estero; sistemato il conflitto di interessi
con una forma vergognosa che esclude dal governo chi dirige personalmente
televisioni, giornali, industrie ma non chi li possiede e, per chiudere il
cerchio, la impunità delle cinque più alte cariche dello Stato fra cui
naturalmente la presidenza del Consiglio. Il modo, il metodo di questa
progressiva fabbrica di un potere autoritario sono noti e vanno sotto i nomi in
uso volgare: battere il ferro finché è caldo, lavorare al corpo l´avversario,
procedere a spallate continue, far cadere la goccia che scava la pietra.
La destra autoritaria può
permetterselo, ha i mezzi e gli uomini per insistere all´infinito, ha i grandi
avvocati, ha i carneadi che presentano i progetti di legge, ha i diffamatori e
gli addetti alla disinformazione, ha persino una opposizione che in alcuni suoi
settori coltiva un trasformismo appena dissimulato, sostenendo che è meglio
mettersi in ginocchio che farsi spazzar via. La scusa è quella della talpa
marxista, bisogna lasciarla lavorare ai suoi cunicoli, preparare pazientemente
la svolta elettorale. Ma nei regimi fascisti o stalinisti svolte elettorali non
ci furono, durarono fino alla sconfitta militare o all´autodistruzione.
Il disegno autoritario di
Silvio Berlusconi pare a taluni di breve durata, compromesso in partenza dai
suoi limiti culturali e dalle sue ambiguità. Ma l´uomo è astuto e
spregiudicato, pronto a mettere in crisi l´Europa pur di assicurare le
protezioni e i favori dell´impero americano. Si è detto dell´incontro nel
Texas di Silvio con Bush che le affinità fra i due uomini di Stato sono chiare.
Per molti questo è un insulto a entrambi, per altri il segno che il potere di
Silvio è blindato, che l´appoggio americano gli spianerà la strada al regime,
per ora morbido, domani si vedrà.
Due anni sono bastati a
sbaraccare mezza Repubblica, nei prossimi due anni toccherà alla Corte
costituzionale, al Consiglio superiore della magistratura e a ciò che resta
della televisione di Stato e della stampa indipendente.
L´uomo fa giustamente paura.
La sua capacità di mentire non ha limiti. Ancora di recente a una conferenza
stampa di giornalisti europei ha ripetuto che la nostra informazione è all´85
per cento in mano ai comunisti. E i poteri forti dell´economia, della scienza,
della morale stanno a guardare. |