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Lunedì 11 Agosto 2003 CENTOMOVIMENTI-NEWS Autori Vari
La stampa tedesca racconta l'Italia del Cavaliere

Vi proponiamo alcuni articoli tratti dalla stampa tedesca che riguardano il nostro Paese. Come l'Economist, il Financial Times, Le Soir, Le Monde, il Los Angel Times ecc, anche i periodici della Germania si lasciano andare a commenti da brivido sul Governo del Cavaliere Silvio Berlusconi.  Questi articoli sono solo una breve selezione di quella che potrebbe essere un'interminabile rassegna stampa e riguardano solo le malefatte compiute dal nostro Esecutivo negli ultimi due mesi.

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"Associazione per delinquere"

Il partito di Berlusconi minaccia giudici e pubblici ministeri

Der Spiegel, Hamburg

den 7. August 2003

Forza Italia combatte per il suo presidente del Consiglio. Adesso il partito di Berlusconi vuole procedere con una commissione contro la Giustizia italiana. La commissione dovrebbe appurare se fra i giudici e i pubblici procuratori ci sia una "associazione per delinquere con il fine di rovesciare le istituzioni democratiche dell’Italia".

Roma/Milano - Il progetto è stato reso noto giovedì dal portavoce del pertito Sandro Bondi. Il premier Silvio Berlusconi aveva sempre affermato che pubblici ministeri di sinistra e "toghe rosse" lo perseguitano e vorrebbero rovesciare il suo governo di centro-destra. Contro di lui sono aperti per il momento una mezza dozzina di processi...

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Dura prova per l’Europa

Frankfurter Rundschau

di Roman Arens

Frankfurt am Main, 27.06.03

È grottesco: nella settimana ventura assume la guida dell’Europa un uomo per il quale l’Unione è estranea e la Comunità ha ben poco valore. La futura Costituzione dell’Unione Europea, a lungo discussa in una Convenzione, deve divenire realtà sotto l’egida di un politico che schernisce i valori fondamentali della democrazia, che disprezza la separazione dei poteri e lo Stato di diritto - per amore del proprio vantaggio, per levarsi di dosso i suoi giudici naturali. Silvio Berlusconi non lascia alla giustizia alcuna chance, neppure quella di mandarlo assolto. Con i suoi espedienti, i suoi attacchi contro la giustizia penale italiana e con le leggi ad personam egli non può rivendicare alcuna autorità morale e credibilità politica. Queste doti però sono essenziali nel tentativo politico di mettere insieme un’Europa frammentata.

Il premier italiano mediante mobbing ha rimosso il suo ministro degli Esteri, convinto europeista, dal suo incarico. Berlusconi ha accettato senza riflettere che in concomitanza con la guerra in Iraq la spaccatura fra la Comunità si allargasse a favore di Washington. Il capo del governo di Roma, durante la sua visita di poco tempo fa...

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Un attaccabrighe per l’Europa

In Italia semina discordia - adesso Berlusconi deve portare l’UE alla concordia

Süddeutsche Zeitung,

München - 18.06.2003

di Christiane Kohl

Ancora due settimane appena e il capo del governo italiano Silvio Berlusconi assumerà la presidenza del Consiglio dell’Unione Europea. Per il momento però egli sembra essere profondamente inserito nelle trincee del proprio Paese. Quotidianamente spara bordate su giudici, pubblici ministeri e avversari politici. Ci si immagina a stento come il premier romano partendo da questa situazione vorrà condurre la storia dell’Europa.

Già il tono con il quale proclama le sue immotivate accuse fa drizzare le orecchie: Berlusconi parla con lingua tagliente, inesorabile, anche offensiva - cose che nelle aule europee non si desidera proprio ascoltare. Qui l’opposizione italiana è bollata sempre e nuovamente come comunista, anche se l’ex PC da molto tempo si è tramutato in una sorta di socialdemocrazia. Che una parte non piccola dell’opposizione consista di democristiani, liberali e cattolici di sinistra per Berlusconi non ha importanza alcuna. Anche davanti ai giudici egli non mostra alcun rispetto, per lui essi sono soltanto un «cancro» nella società.

Così sembra essere giustificata la domanda, come questo polemista si comporterà con gli altri governi diversamente orientati politicamente. A spallate, come a casa ...

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Ilda Boccassini. Salvatrice d’Italia

di Dietmar Polaczek

Frankfurter Allgemeine Zeitung, 24.07.2003,

Solo chi a Milano è stato presente ai processi contro il presidente del Consiglio Berlusconi e i suoi complici ha visto un fantasma in carne e ossa: il Pubblico Ministero Ilda Boccassini. Per Berlusconi e i criminali della sua corte ella è un incubo. La giurista dai capelli rossi è l’inflessibile punta di diamante - no: di rubino - della Giustizia italiana. Di "Ilda la rossa", come i media di destra la chiamano con doppio senso e in modo sprezzante, non vi è alcuna biografia negli archivi dei grandi.

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I bruti biondi

Dei danni e dei vantaggi del cliché "Germania"

di Von Michael Naumann

DIE ZEIT 10.07.2003 Nr.29

Qui parla l’Europa remota, più o meno annata 1914: "Noi li conosciamo bene, questi Tedeschi…", dice Stefano Stefani, sottosegretario al Turismo nel regno berlusconiano, "… questi biondi tutti uguali e supernazionalisti", questi dieci milioni di turisti "carrieristi", che ogni anno "schiamazzando si avventano sulle nostre spiagge".

Il Cancelliere delle bionde bestie da spiaggia progetta ora di rimandare le sue progettate vacanze italiane. Questo sarebbe sbagliato. Si tratta piuttosto di affrontare con coraggio il pregiudizio che alla fine varrebbe come fondamento psicologico dell’Unione Europea - addomesticare gli stereotipati tedeschi, amalgamare la inquietante potenza economica "D" nella comunità di quelle nazioni che di fatto ci hanno conosciuti come fracassoni, ma soprattutto muniti di elmo e di armi. Anche i pregiudizi grotteschi sono un motivo per mettere ragionevolmente ordine nel mondo - e precisamente allo scopo di tenere lontano dalla politica la loro...

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Il Padrino - Il dossier Berlusconi

Der Spiegel - 30. Juni 2003

A casa sua sfascia la Giustizia, fa della televisione una sua serva, si fa ritagliare dal Parlamento leggi su misura. Ora il capo del governo italiano Silvio Berlusconi deve rappresentare l’Europa. I suoi colleghi dell’Unione Europea si preoccupano perché la sua presidenza passi senza far danni.

L’irritazione giunse da una direzione inaspettata - dal Presidente della Repubblica, Palazzo del Quirinale.

Eppure proprio poco prima Carlo Azeglio Ciampi, nonostante forti dubbi circa la sua costituzionalità, aveva firmato e quindi promulgato una legge sull’immunità che a nessun altro scopo serviva se non quello di proteggere il capo del Governo, Silvio Berlusconi, 66 anni, dalla prosecuzione di un processo penale altamente imbarazzante. Adesso lo zar dei media, che governa a Roma, con la medesima spudoratezza - i suoi avvocati difensori penalisti, nella loro funzione di deputati parlamentari del partito di Berlusconi, fanno parte degli estensori della legge controversa - voleva risolvere anche un altro problema scabroso. Infatti Berlusconi manda in onda più reti televisive di quelle che gli sarebbero permesse dalla legge vigente. Entro la fine dell’anno, così prescrivono sentenze della Corte Costituzionale, egli deve vendere uno dei suoi tre canali o limitarlo alle trasmissioni via satellite.

Per impedire ciò, i deputati della sua coalizione di maggioranza - fra i quali ancora una volta i suoi avvocati - hanno raffazzonato un progetto di legge che...

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Berlusconi diventa presidente dell’Unione Europea

I partner dell’Italia si vergognano - e tacciono

di Martin Klingst

Die Zeit, Hamburg

Alcuni Stati dell’Unione Europea sono più uguali degli altri - per esempio l’Italia, ma non l’Austria. Quando all’inizio del 2000 il partito populista di destra FPÖ, di Jörg Haider, entrò nel Governo viennese, l’intera Europa levò alte grida: Salvate i principi, difendete il nostro ordine di valori! La piccola Repubblica austriaca fu messa al bando. Al bando ora è la grande Italia. Oggi, mentre Silvio Berlusconi pone sé stesso al di sopra del diritto e fa del suo Paese un suddito, l’Europa tace. Ancora peggio: sconsideratamente il 1. luglio Chirac, Schröder & Co. eleveranno per un mezzo anno il capo di governo italiano alla funzione di Presidente dell’Unione Europea. Eppure il caso Italia pesa molto più del caso Austria.

Un breve sguardo retrospettivo: il presidente francese Chirac a suo tempo indirizzò contro Vienna terribili minacce, il ministro degli Esteri belga gridò "Pericolo!" e in molte capitali si parlò di ritirare gli ambasciatori. Tuttavia gli agitati Europei non avevano per le mani nulla di concreto contro il nuovo governo sul Danubio. Li spingeva solamente il timore che dovunque sul Continente cloni di Haider potessero impadronirsi del...


 

 
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