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Sabato 16 Agosto 2003 CENTOMOVIMENTI Giuseppe ALU'
Il fighter

A me piace la boxe, ed è per questo che quando vedo un fighter deciso a mandare al tappeto l’avversario e lo incalza, lo insegue senza dargli respiro, lo colpisce con diretti in pieno volto, mentre l’altro delicatamente saltella, si dondola, schiva, arretra, misura la distanza con un timido sinistro neanche immaginando una propria vittoria; e quando casualmente il primo viene a trovarsi in difficoltà, e vedo che il secondo, invece di scagliarsi su di lui e approfittare del momento difficile per sfruttarne il vantaggio, delicatamente saltella, si dondola, schiva, arretra, misura la distanza con il solito timido sinistro, ebbene quando vedo tutto questo, io spengo il televisore. Non c’è storia.

Quando vedo il Presidente del Consiglio che si trova in una situazione di oggettiva difficoltà dopo la sentenza IMI-SIR, e vedo i Segretari del Centrosinistra che, invece di fare un baccano infernale, invece di sollevare un enorme movimento di opinione con convegni, riunioni straordinarie di partito, iniziative clamorose, proposte sorprendenti (perché non una Commissione Parlamentare sull’origine dei finanziamenti del dottor Berlusconi non ancora Cavaliere?) tali da coinvolgere chi vuole e chi non vuole, seguitano a deplorare, a stigmatizzare, a discettare con Prodi se è meglio o non è meglio… ebbene ho voglia di spegnere il televisore perché non c’è storia.

Tutto questo mi dice con assoluta chiarezza che il nostro destino si chiama Berlusconi. Se supera il colpo della IMI-SIR e forte del “salvacondotto a vita” che gli ha confezionato il prode Maccanico, nel nostro futuro non ci sarà che lui. Ha egregiamente scritto Mauro Vespa sulle affermazioni di Forza Italia (del già comunista Bondi, si noti!) dopo la sentenza IMI-SIR: “Nonostante l’enormità di queste affermazioni, la strategia adottata dal centrosinistra è quella del basso profilo, delle proteste generiche, del non alzare la voce: Non ci faremo coinvolgere (ottimo, riderà il cavaliere!), al popolo italiano non interessano le vicende giudiziarie di Berlusconi, la demonizzazione non paga.” Ecco, questo è esattamente cosa significa non voler deliberatamente mandare al tappeto l’avversario. Esiste davvero, sapete, la paradossale “paura di vincere” che può paralizzare l’intelletto e la volontà.

Vi immaginate se una simile storica sentenza avesse avuto come condannato un Prodi o un Fassino? Riuscite ad immaginare come avrebbe reagito un Berlusconi e la sua corte? Il fatto è che la differenza tra la grinta da picchiatore irriducibile e cieco e la pusillanimità dei vari saltellatori, è troppa ed è sotto gli occhi di tutti. E che gli atteggiamenti del Centrosinistra siano oggettivamente “sbagliati” e politicamente “inconcludenti” non lo diciamo noi, ma lo dicono i fatti e soprattutto gli esiti elettorali. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Ed è inutile sperare in cambiamenti. Il “carattere” è come il coraggio di don Abbondio: Chi non ce l’ha non se lo può dare. Purtroppo, attualmente non vedo un altro soggetto tanto ringhioso e capace che possa intimorire il Nostro. Ma ci sarà pure da qualche parte. Si faccia riconoscere e allora sì, che ci sarà storia.


 

 
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