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L'ESPRESSO - 28 Mar 2000
Ma Berlusca (per Bossi) è un mafioso o no?
di GIAMPAOLO PANSA

Storia di un'intervista a Tele-Padania. E della querela del capo forzista, prima dell'alleanza col Senatur. Poi c'è un manifesto che dice...
 
Quante volte Umberto Bossi ha dato del mafioso a Silvio Berlusconi? Certamente più di una volta. Anzi mi azzardo a dire: parecchie volte. Nelle circostanze più diverse e con tutti i mezzi: nei comizi, nelle interviste alla stampa scritta e alla tivù, nelle chiacchierate con i cronisti, perfino (come vedremo) con i manifesti.
Berlusconi ha sempre, o quasi sempre, reagito querelando il capo della Lega. E chiedendogli i soliti miliardi di danni. Sono nate in questo modo delle vicende giudiziarie che, a poco a poco, vengono al pettine.
In questi giorni, la procura della Repubblica di Milano ha inviato al giudice per le indagini preliminari una richiesta di rinvio a giudizio per il Senatur, in seguito a una querela berlusconiana. Provocata, a sua volta, da un’intervista rilasciata a Tele-Padania l’11 novembre 1998.
Che cosa aveva detto, Bossi, a carico del Berlusca? Riferiamo per dovere di cronaca, proprio partendo dal capitolo mafia. Secondo il capo leghista, Berlusconi non era nient’altro che «un palermitano che parlava meneghino». Poi era passato al capitolo P2: «Bisognerebbe sapere le radici, la storia di uno. Perché da un melo non può nascere un pero. Gelli fece il progetto Italia e c’era il buon Berlusconi nella P2, poi nacquero le holding italiane di Berlusconi, di cui una parte sembrano addirittura occulte».
Si passava, infine, all’accusa di riciclaggio e spaccio di droga, nientemeno: «Come potrà mai la magistratura fare il suo dovere, e andare a vedere da dove vengono quei quattrini, ricordando che la mafia quei quattrini, li fa con la droga e che di droga al Nord sono morti migliaia di ragazzi che gridano sottoterra».
Queste erano parole del 1998, affidata alla tivù della Lega. Ma la storia è continuata anche dopo. Uno dei navigatori del nostro sito Internet, l’architetto Armando Martino, di Stezzano (Bergamo) mi ha mandato un documento interessante: le foto di un manifesto della Lega, scattate il 13 febbraio 1999 in un comune del Bergamasco.
Il manifesto, a colori, è illustrato con un profilo di Berlusconi, ripreso in una posa volitiva, tutto il contrario del Cavaliere ridanciano che siamo abituati a vedere. Il testo scritto è spartito in tre frasi.
Prima frase, nel corpo tipografico più vistoso: "Berlusconi sei un mafioso?".
Seconda frase: “Forza Italia, creata dal Sud per impedire che la Lega vinca al Nord ed imponga il cambiamento a Roma”.
Terza frase, imperativa: “Piduista, rispondi!”.
Non so se il Cavaliere abbia querelato Bossi anche per questo manifesto. Per quel che riguarda l’intervista a Tele-Padania, sembra che la querela stia per essere ritirata da un momento all’altro.
Già, stavamo dimenticando che oggi Bossi e Berlusconi sono alleati, assai più che nel 1994. Il loro patto d’acciaio dovrebbe sconfiggere in tutto il Nord gli odiati comunisti di Massimo D’Alema e gli utili idioti che li fiancheggiano. E rappresentare la prova generale per la conquista del governo, nel 2001 o anche prima.
E la mafia? E le invettive a Tele-Padania? E i manifesti sulla presunta mafiosità del Berlusca? Ma dottor Pansa, lasci perdere la mafia! E’ roba vecchia, dell’altro secolo, superata, archiviata, chissenefrega oggi della mafia! Parli piuttosto della crociera elettorale su “Azzurra”. Dove Berlusconi in divisa da ammiraglio e Bossi nella più pratica canottiera faranno lingua in bocca, in gloria del Legapolo!

 
 

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