Lettera spedita al Proc. dr. Caselli.

                                                                                Russi 13-08-98

Procuratore Caselli,

con la presente le rinnovo la mia completa fiducia e stima mentre una classe politica criminale, ipocrita, corrotta ed indifendibile, sfruttando indebitamente il suicidio del dott. Lombardini, sta nuovamente attaccando lei ed il suo ufficio per bloccare il lavoro che faticosamente state portando avanti in difesa della legalita' e della democrazia.

Questi stessi aggettivi li avevo gia' usati in sua presenza il 05-07-98 a Vignola presenti anche l'on. Folena e l' on. Cerami durante la festa di Libera.

In quella occasione ho consegnato ad un agente di scorta, dopo aver parlato, copia di una cassetta VHS in cui vi e' anche la risposta che ho ricevuto nel luglio 1995 in un pubblico dibattito dall'on. Violante riguardo la censura della sentenza per falsa testimonianza del Berlusconi.

A seguito di fatti nuovi verificatisi dopo il 05-07-98, avevo deciso il giorno 06-08-98 di venire a Ripescia da Russi (RA) (compiendo piu' di 800 Km.) per denunciare pubblicamente con maggior forza e vigore cio' che gia' avevo affermato a Vignola perche' avvertivo e presagivo quanto sta ora avvenendo e quanto ancora accadra' avvicinandosi l'autunno in cui le grane giudiziarie di Berlusconi si acuiranno ancor piu' per le inchieste sulla corruzione dei giudici romani e forse anche per le inchieste sul riciclaggio.

Purtroppo, a causa di scelte operate dai responsabili della Lega Ambiente organizzatrice del pubblico dibattito del 06-08-98, non e' stata data la possibilita' al pubblico di parlare. Aver fatto con sacrificio e fatica tanta strada inutilmente e non poter parlare mi ha ferito e umiliato molto anche perche' nella stessa mattinata del 06-08-98 avevo ricevuto dalla Commissione Europea di Straburgo la decisione negativa, di cui allego una copia, che concerne la denuncia da me presentata alla Corte di giustizia dei diritti dell'uomo contro l'Ufficio di Presidenza della Repubblica Italiana per la censura della sentenza per falsa testimonianza del Berlusconi.

In passato le ho inviato copia della documentazione della denuncia spedita dal mese di ottobre '97 a Straburgo. A questa lettera allego anche l' ultimo documento che sto spedendo alla Commissione Europea a seguito della decisione presa dal Comitato dei tre membri.

La vergognosa risposta data da Violante riguardo la censura della sentenza di Venezia sommata a tante vergognose prese di posizione di dirigenti del PDS sul tema giustizia ( ultima la polemica Soda-Di Pietro per per giustificare la necessita' di una "trattativa" col Berlusconi sul tema giustizia), i troppi silenzi (anche dei vertici Istituzionali) che io interpreto come complicita' alle ignobili aggressioni e diffamazioni indirizzate al suo ufficio e alle altre Procure che stanno difendendo la legalita' del Paese, mi hanno permesso di capire che anche il PDS vuole fermare la parte di Magistratura che sta tentando di ripristinare il primato della legalita' nel Paese.

Sospettando cio' da alcuni anni, ho utilizzato la censura della sentenza del Berlusconi come cartina di tornasole per raccogliere inacettabili e inamissibili reazioni che ho denunciato nel ricorso presentato a Strasburgo. L'esperienza fatta in questi anni accompagnata alla documentazione pubblicata dalla casa editrice Kaos in vari libri, mi ha fatto capire che che la "forza" del Cavaliere oramai risiede nei troppi scheletri che troppi papaveri  politici e sindacali hanno; A  riguardo e' sintomatica l'inchiesta "Tangenti rosse" apparsa su "il Diario della settimana" anno III n.6.

Ne consegue che un Berlusconi legittimato politicamente e assatanato contro la magistratura e' funzionale a chi non puo' esporsi in primo piano contro la legalita' e contro chi tenta di ripristinarla. Chi non vuole essere smascherato e scovato e' il miglior alleato del Berlusconi perche' si rende conto che, eliminata "l'anomalia Berlusconi", sara' l'obiettivo delle future inchieste giudiziarie.

Aver maturato questa certezza mi fa stare molto male perche' temo che la pubblica opinione stordita e disinformata reagisca in maniera errata, essendo molto ampio il fronte di chi vuol fermare magistrati come lei sia in manieradichiarata sia in forma subdola. Termino riportando la trascrizione di alcuni brani di una intervista del capogruppo del PDS Fabio Mussi trasmessi dal TG4 delle 19:00 e dal TG3 delle 19:00 del 18-07-98. Questa trascrizione l'ho materialmente consegnata a Felice Casson al termine del dibattito di Ripescia in cui, non essendo riuscito a intervenire di persona, ho avuto con il conduttore Fontana della Lega Ambiente uno scontro verbale per l'avere impedito al pubblico di parlare.

Mi permetto di sottoporre le dichiarazioni di Mussi anche alla sua attenzione a riprova dell'inganno e manipolazione della pubblica opinione attuati per minare il consenso dei cittadini attorno alle Procure piu' esposte, consenso che e' necessario per sostenere e rafforzare il lavoro di pulizia in atto. Conservo copia su videocassetta di queste dichiarazioni.

TG4 ore 19:00 del 18-07-98 - trascrizione integrale del servizio.

Introduzione della conduttrice :

"Nelle file del PDS si farebbe strada un accenno di ripensamento a proposito della giustizia. Oggi a Napoli al convegno organizzato dai democratici di sinistra il capogruppo dei democratici alla Camera Fabio Mussi cerca di riannodare il dialogo interotto tra la Quercia e il Polo. Mussi riconosce che alcuni magistrati in tutti questi anni hanno invaso il campo della politica e dice che sarebbe stato meglio fermarli gia' nei primi tempi di tangentopoli."

Un cronista chiede a Mussi :

"Le responsabilita' della magistratura che lei alla fine del suo discorso ha indicato, quali sono?"

Risposta di Mussi :

"Sono quelle di essere usciti spesso dal loro ambito, cioe' la magistratura ha offerto un qualche fianco alla campagna contro di lei. C'e' stata una certa invasivita' di campi che non spetta alla magistratura. Intanto i magistrati non devono distribuire i verbali perche' c'e' il segreto istruttorio, poi non devono dare interpretazioni politiche dei loro atti, poi non devono fare continuamente interviste, se possibile, anche se hanno diritto costituzionale alla parola, ma credo che dovrebbe esserci un dovere di riservatezza e di sobrieta' che appartiene al ruolo di magistrato, e infine non devono invadere il terreno legislativo. Io ho visto con raccapriccio al fatto che ci sono stati magistrati che sono intervenuti sulla bicamerale, per dire come era la bicamenrale, che era la bicamenrale dei ricatti, che non doveva fare x, che non doveva fare y. Perche' allora se i giudici dicono quali sono le leggi da fare poi i politici diranno quali sono le sentenze da fare e cosi' si contribuisce al logoramento dello stato di diritto.

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TG3 ore 19:00 del 18-07-98 - all'interno del servizio sul convegno del PDS di Napoli sulla giustizia. Il brano della dichiarazione di Mussi trasmesso dal TG3 e' una risposta rilasciata prima o dopo a quella tramessa dal TG4 poiche' i cronisti che si vedono attorno a Mussi sono gli stessi.

Mussi : "Chiunque non puo' dire questa sentenza o queste sentenze che mi rigurdano sono ingiuste. Nessuno soprattutto un leader politico, in una democrazia moderna come la nostra occidentale puo' dire che le sentenze dei tribunali sono illegittime e illegali."

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Confermando la mia incondizionata stima e gratitudine per il delicato e oneroso lavoro da lei sostenuto assieme a tutti i suoi sostituti a difesa della legalita' nel Paese le porgo distinti saluti