Testo della denuncia presentata alla Procura di Milano il 05-08-1999

                                                                                Russi 03-08-99

Il sottoscritto Pietro Campoli,  dichiara in via preliminare quanto segue :

in data 06-10-94 ho presentato a codesta Procura una lettera-denuncia protocollata come la n. 3805 del Reg. Gen. Mod. 45. In data 17-10-94 il P.M. DEL. D'Ambrosio Gerardo ha giudicato atto non costituente notizia di reato la lettera-denuncia da me presentata. In data 03-11-94 ho ritirato presso la cancelleria copia dell'esito.

Premessa.

Con la presente denuncia riconfermo in toto quanto avevo scritto in data 05-10-94; per completezza allego copia della denuncia presentata il 06-10-94 e aggiungo quanto segue perche' da quella data, ritenendo violato in questo Paese un diritto fondamentale dell'uomo, ho proseguito, come cittadino serio e responsabile, ad interessarmi della violazione accertata e a raccogliere prove e dati oggettivi.

Dichiaro che sono un semplice cittadino inesperto di diritto avendo conseguito la maturita' classica e possedendo una laurea in ingegneria elettronica per cui sono consapevole di non possedere gli strumenti tecnici per descrivere quanto denuncio ma ritengo ugualmente, data la gravita' dei fatti che denuncio, di poter esporre in maniera adeguata la sostanza che e' alla base della denuncia.

Dichiaro anche che per vivere devo occuparmi di tutt'altra materia per cui tutto il lavoro che e' alla base della presente denuncia l'ho fatto nel mio tempo libero che ho, dal 1994 ad oggi, prevalentemente sacrificato a compiere quello che ritengo mio dovere di cittadino responsabile. Anche per questo motivo ho potuto presentare questa denuncia solo ora. Espongo per punti le conclusioni a cui sono arrivato. Di quanto affermo mi assumo la completa responsabilita' e dichiaro che ho le prove per documentare tutto quanto affermo.

1- Nel 1994, in violazione anche del dpr 30 marzo 1957, n. 361, testo unico delle norme per la elezione della Camera dei deputati e del Senato, e con una palese, inaccettabile e documentabile censura di un grave precedente penale del cittadino Silvio Berlusconi, e' avvenuta la legittimazione politica del medesimo cittadino, legittimazione politica che si e' estesa anche in Europa. La censura denunciata ha leso un diritto fondamentale della persona ed e' la prova che in questo Paese oramai non esiste piu' una informazione degna di un Paese civile, libero e democratico. Per la violazione di tale diritto fondamentale la legittimazione non e' accettabile. Ricordo che tale censura continua ancora oggi nella informazione apparentemente avversa al Berlusconi; negli allegati dimostrero' quanto affermo.

2- In conseguenza di tale legittimazione politica inaccettabile ed inamissibile, in questo Paese e' stato permesso e si continua a permettere al cittadino Silvio Berlusconi di violare i principi basilari del diritto, avvalendosi tale cittadino del privilegio conseguito con il mandato parlamentare.

Ricordo 2 esempi (tra i tanti che si possono ricordare).

a- In data 24-03-96 alle ore 12:30 circa Silvio Berlusconi al canale televisivo Italia Uno ha tra l'altro affermato : ["I magistrati" - non si capisce a chi si riferisse - "utilizzano il loro potere non per fare Giustizia ma per eliminare il nemico per loro piu' pericoloso, il leader della coalizione avversaria, della coalizione liberale;.... io ho dalla mia il giudizio di 10 milioni di elettori, contro ho o avro' il giudizio di 5,10 persone che hanno vinto un concorso, che sono militanti di una parte politica e che usano la Giustizia a fini politici.....".

b- A pag. 105 del TELEVIDEO di Giovedi 17 ottobre 1996 ore 01:20:20 era attribuita al Berlusconi la seguente affermazione :

"i miei otto milioni di elettori credono a me e non alle sentenze di questi giudici".

Sono queste affermazioni eversive, gravissime, che minano i principi fondamentali del diritto e che mettono in pericolo la democrazia deligittimando un potere come quello giudiziario.

3- un ramificato ed eterogeneo fronte che comprende mondo dell'informazione, classe politica e alti vertici Istituzionali ha permesso incredibilmente la censura della notizia di questo precedente penale; dentro di me credo di sapere perche' cio' sia avvenuto ma poiche' al momento non ho prove, lo penso solamente e non lo dichiaro.

4- L'Ufficio di Presidenza della Repubblica Italiana, a cui mi sono rivolto per la tutela dell'articolo 21 della Costituzione che ritenevo e che ancora oggi ritengo violato, , mai ha risposto ed anzi mi ha spudoratamente mentito nella persona del dott. Zappalorto, funzionario dell'Ufficio Affari Interni.

5- Il Presidente della Camera Luciano Violante,terza carica dello Stato Italiano, nel luglio 1995 quando ricopriva la carica di vice-presidente della Camera, pubblicamente ha giudicato il reato penale di falsa testimonianza una violazione veniale.

6- La Corte di Giustizia e dei diritti dell'Uomo di Strasburgo, a cui mi sono appellato per la violazione dell'art. 10 della Convenzione, denunciando l'Ufficio di Presidenza della Repubblica per la mancata tutela dell'art. 21 della Costituzione italiana ritiene che la denuncia da me presentata e' irricevibile perche' "un ricorrente puo' considerarsi "vittima" di una violazione dei diritti in essa enunciati, a condizione di dimostrare che il pregiudizio da lui subito deriva direttamente dalla situazione di cui si lamenta ed e' maggiore di quello sopportato dalla generalita' dei cittadini."

Per chiudere questa premessa affermo che e' molto grave cio' che e' avvenuto e che ora sembra inarrestabile; personalmente non sono disposto ad accettare, a subire e a dimenticare la violazione avvenuta; grazie anche a tale violazione oramai quasi piu' nessuno mette in discussione nel mondo dell'informazione e nel mondo della politica il Berlusconi. Contesto e rifiuto decisamente la legittimazione che e' stata permessa, perche' :

1- e' inaccettabile per la violazione che vi e' alla base

2- la sentenza censurata e dimenticata e' di una gravita' estrema

3- il personaggio e' ancora ora al centro di inchieste giudiziarie che documentano la pericolosita' sociale della persona e quindi si dovrebbe quantomeno attendere la fine dei processi prima di permettere a tale personaggio l'accesso alla vita politica

4- la apparente e costruita presentabilita' del personaggio, conseguente a una indubbia intelligenza e furbizia ed ad un uso spregiudicato dei mezzi di informazione, in particolare della televisone , non mi impedisce di dimenticare le gravi colpe del passato ed anche la pericolosita' sociale futura derivante dalle accuse documentate e avanzate da una magistratura che merita rispetto e fiducia .

5- assolutamente legittime e lecite sono state le sentenze emesse dal potere giudiziario italiano nei confronti del Berlusconi ed eversivo, illecito ed illegittimo e' invece negare la validita' di tali sentenze contrapponendo il consenso ottenuto con voto popolare.

6- tale comportamento eversivo denuncia chiaramente ed apertamente la volonta' di simile personaggio a preterendere per se' e per coloro che hanno contribuito al suo successo in campo economico la completa e totale impunita'.

Per questi motivi mai accettero' la legittimazione concessa a tale personaggio, contestero' con sempre piu' forza la campagna promozionale di immagine di simile personaggio fatta oramai compattamente da tutta l'informazione e presento questa denuncia in cui documento le responsabilita' accertate con la mia personale esperienza e con la analisi attenta dei fatti.

Esposizione.

Sono infinite le situazioni e le occasioni che si possono citare a testimonianza della violazione del diritto tutelato dall'art. 21 della Costituzione Italiana.

Da molto tempo avevo capito che questo diritto e' poco tutelato nel nostro Paese e cio' in parte e' inevitabile ed accade anche nelle democrazie piu' evolute essendo un'utopia la Verita' in assoluto. Dal 1994 pero' la manipolazione e la falsificazione dell'informazione, con la "discesa in campo" in politica del Berlusconi oggettivamente ha raggiunto livelli inaccettabili e pericolosi per la democrazia del Paese.

La pericolosita' della manipolazione e falsificazione dell'informazione risiede nella perdita di credibilita' e di fiducia che il cittadino ripone nei mezzi e negli strumenti che lo informano sulla attivita' politica. Se questa fiducia viene palesamente e manifestatamente tradita si diffonde inevitabilemente nella pubblica opinione quel distacco che ora sta avvenendo in Italia tra cittadini ed Istituzioni.

Questo distacco e' evidenziato dal crescente astensionismo che si verifica nelle consultazioni politiche o referendarie. Avvertendo questo pericolo come una reale minaccia alla nostra gia' fragile democrazia, dal 1994,nel mio tempo libero,mi sono dedicato innazitutto a documentarmi da un lato sul Berlusconi e sulle sue attivita' antecedenti alla "discesa in campo" e dall'altro a studiare e osservare attentamente quanto stava accadendo nell'informazione e nella vita politica italiana con particolare attenzione ai temi della giustizia.

Nell'espletare questo mio dovere di cittadino da quella data fino ad oggi, grazie al lavoro svolto, ho scoperto complicita', connivenze che sono in grado di provare e che confermano la correttezza della "intuizione" che mi aveva spinto a presentare la lettera-denuncia del 05-10-94. Queste connivenze e complicita' che ho potuto verificare grazie al mio impegno di cittadino, mi permettono di capire come mai avvengono fatti che altre persone, non essendo a conoscenza di quanto io ho potuto appurare, non sanno ben giustificare e capire.

Con la presente denuncia intendo fare finalmente chiarezza e voglio ottenere quelle risposte che non solo io, ma tutto il popolo italiano, ha il diritto di avere. Ho deciso di alzare la voce in questo momento particolare perche' :

1- posso documentare, dopo aver fatto tutto cio' che era nelle mie possibilita' di cittadino per avere risposte adeguate alla mia denuncia, di avere ottenuto solo silenzi oppure risposte inaccettabili; ho presentato, come ultimo atto ufficiale prima della presente denuncia, una denuncia alla Corte di Giustizia di Straburgo per violazione dall'art. 10 della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle liberta' fondamentali 4-11-1950 (Gazzetta Ufficiale Italiana n.221 del 24-09-1995).

2- ho capito che tutta l'attuale classe politica pressoche' compatta e unita, sta operando e legiferando per vanificare l'enorme e faticoso lavoro portato avanti in questi anni da magistrati seri ed onesti per tutelare la legalita', che significa tutela del debole e dell'indifeso e quindi alla fine salvaguardia della democrazia e della liberta' di tutti, non solo dei forti. Con l'aiuto e la complicita' dei mezzi di informazione gran parte della classe politica sta avallando e permettendo nel Paese una capillare e sofisticata manipolazione della verita', nella violazione dei piu' elementari principi di legalita' e giustizia, al fine di creare, alimentare e alla fine sfruttare la crescente confusione e sfiducia della opinione pubblica con l'obiettivo finale di ottenere l'agognata impunita'. Il frutto finale di questa opera di disinformazione e manipolazione della verita' e' provato dalla spregiudicatezza del Berlusconi, che sentendosi forte del consenso popolare conseguito col sopruso e l'inganno, in violazione dei piu' elementari e basilari principi del diritto, nega la validita' e legittimita' degli atti della magistratura italiana e non solo (vedasi inchiesta Telecinco), perche' ha il voto di milioni di italiani.

3- la inqualificabile campagna elettorale per le elezioni europee, il conseguente ed inevitabile esito elettorale e la successiva manipolazione dei risultati elettorali in cui sono stati mischiati dati non paragonabili, confermano ulteriormente come il Paese sia oramai in balia di una classe politica che e' sempre piu' o criminale e corrotta ( nel disordine in cui si trova il Paese ho ancora fiducia nella magistratura e le numerose inchieste giudiziarie dimostrano tale livello di criminalita') oppure ipocrita o nella piu benevola delle ipotesi poco credibile ed incapace ad affrontare la gravita' del momento che vive il Paese. La classe politica e' corresponsabile anche lei del clima di manipolazione e falsificazione dell'informazione perche' e' inaccettabile che una classe dirigente di un Paese non conosca dati e fatti inconfutabili e permetta che tale violazione avvenga senza reagire e nulla fare anzi sfruttando e utilizzando cinicamente tale clima per conseguire l'impunita' e l'intoccabilita'.

A riguardo basta ricordare cosa e' stato fatto dal mondo politico sul problema del conflitto di interessi e sul problema giustizia : sul conflitto di interessi solo belle relazioni e studi di settore, sul problema giustizia una vergognosa normativa che ogni giorno di piu' sta mettendo in pericolo l'ordine costituito e la sicurezza del cittadino scaricando sulle forze dell'ordine e sulla magistratura colpe che stanno invece sul ceto politico. La cronaca di tutti i giorni dimostra la veridicita' di questa mia affermazione. In questo lavoro di scaricabarile di colpe e responsabilta' la manipolazione e la falsificazione dell'informazione e' indispensabile per ingannare la pubblica opinione ed avviene sempre piu' di frequente. Questi dati oramai inconfutabili confermano che non si puo' piu' perdere tempo altrimenti il Paese imbocchera' una via che mettera' in pericolo il futuro democratico.

Il silenzio delle Istituzioni e le vergognose e inaccettabili risposte che ho avuto in questi anni, mi confermano che cio' che nel 1994 era solo "intuizione" ora, alla luce delle prove che posso esibire e alla luce di quanto e' accaduto in questo Paese e che sta ancora accadendo, sono una verita' inconfutabile.

A puro titolo esemplificativo menziono 2 dati oggettivi, semplicemente  clamorosi, per ricordare cio' che di incredibile e' successo nel Paese :

1- il calvario giudiziario a cui e' stato sottoposto l'ex-pm Di Pietro che e' servito solamente ad incrinare presso la pubblica opinione l'immagine dell'ex-magistrato, potenzialmente pericoloso per una classe politica pressoche' delegittimata in toto.

2- il procedimento disciplinare presso il CSM a cui e' stato sottoposto il pm Colombo per la oramai famosa intervista al Corriere della Sera e il procedimento disciplinare a cui sara' sottoposto il pm Davigo.

Fortunatamente la sezione disciplinare del Consiglio Superiore della magistratura ha assolto il pm di mani pulite dall'accusa di essere venuto meno ai suoi doveri e aver pregiudicato il prestigio dell'ordine giudiziario, per quella intervista sulla Bicamerale.

Alla presente denuncia allego anche articoli e interviste tratti dal settimanale l'Espresso e dalla rivista Micromega per aggiungere altri dati oggettivi a sostegno della mia denuncia e a testimonianza della affermazioni fatte riguardo ai provvedimenti legislativi in preparazione.  Per problemi di tempo posso utilizzare solo queste riviste e limitarmi ad un arco temporale limitato poiche', essendo un cittadino che si occupa professionalmente di materie che non hanno nulla in comune con la giurisprudenza, non mi e' stato possibile raccogliere altri elementi. Ritengo tuttavia che gli elementi raccolti siano piu' che esaurienti e sufficenti per sostenere e motivare validamente la denuncia.

Mi riservo comunque di aggiungere altro materiale che possiedo in particolare a dimostrazione della manipolazione della informazione e della legislazione schizofrenica prodotta in Italia per permettere alla classe politica di evitare il controllo di legalita' ad opera del potere giudiziario; per problemi di tempo non ho potuto ancora valutare ed analizzare con attenzione tale materiale.

Inoltre, poiche' il problema al centro della denuncia e' ancora vivo ed incide fortemente nel presente nel Paese, certamente altro materiale verra' offerto da cio' a mio avviso accadra'.

Descrizione dei fatti del 12-09-94

Prima di elencare il lavoro che ho fatto dopo il 03-03-94 mi soffermo su quanto mi e' accaduto il 12-09-94 prima del dibattito pubblico a cui era presente tra gli altri Massimo D'Alema. Nella lettera del 05-10-94 ne avevo gia' parlato succintamente ora invece spiego piu' in dettaglio cio' che di grave e' successo quel 12-09-94. Spiego in dettaglio quanto mi e' capitato perche' cio' e' utile per far comprendere la grave violazione fatta dagli agenti della Digos di Modena nei confronti di un libero cittadino e permette di capire quali siano anche le motivazioni psicologiche che sono alla base di codesta denuncia frutto di un lavoro che mi e' costato grande impegno e sacrificio ma che ho fatto grazie alla energia procuratami da quella violenza subita.

Quella violenza, che sono stato costretto a subire ma che mai dimentichero', e il lavoro seguente fatto in questi anni, mi hanno permesso di capire il degrado profondo in cui e' precipitata la classe dirigente di questo Paese che, essendo in gran parte corrotta e criminale, irresponsabilmente sta portando alla rovina la societa' civile ancora fondamentalmente sana e onesta. Quel giorno, per causa di forza maggiore, ho dovuto "accettare" di subire quella violenza per me inaccettabile ed ora come cittadino e non come suddito, chiedo giustizia ed alzo la mia voce.

Nell'ambito del festival nazionale dell'Unita' quella sera il tema del dibattito pubblico era : "Le nuvole sull'informazione". Erano presenti tra gli altri : Gianpaolo Pansa,Paolo Mieli direttore del Corriere della Sera, Indro Montanelli e Massimo D'Alema. Avevo deciso di essere presente e di mettermi in prima fila per mostrare ai partecipanti al dibattito un cartello su cui era scritto quanto riportato nella lettera del 05-10-94. Avevo maturato quella decisione perche' ingenuamente speravo ancora nella buona fede di quei pubblici personaggi e quindi ero convinto che ricordandogli con quel cartello quel precedente penale ne avrebbero parlato, essendo in tema con l'argomento della serata, la censura della notizia riguardante il Berlusconi.

Avevo deciso anche questa azione perche' nei mesi di luglio-agosto 1994 avevo verificato la volonta' del mondo dell'informazione di censurare il precedente penale del Berlusconi ed anche perche' Montanelli, nell'articolo "Delitto e castigo" apparso su la Voce del 01-09-94 aveva scritto vergognosamente : "E giustamente,perche' Berlusconi non e' uomo da avviso di garanzia, e tanto meno da manette. Nonostante l'amicizia che un tempo ci lego', io so poco dei suoi affari privati. Ma non credo che abbiano mai intaccato il codice penale." Intuendo che potevo avere problemi nel mostrare il cartello, avevo preparato dei foglietti su cui avevo scritto le stesse frasi del cartello. Sono arrivato nel tendone in cui si sarebbe svolto il dibattito pubblico verso le ore 15:00 mentre era in corso un'assemblea sulle amministrazioni locali presediuta da D'Alema e Burlando.

Mi sono recato con alcune ore di anticipo sotto il tendone del dibattito per avere la certezza di essere in prima fila durante il dibattito. Al termine della assemblea congressuale, defluendo i partecipanti, ho potuto prendere il posto che desideravo e, pur non essendo interessato, mi sono sorbito lo spettacolo di Fabio Fazio che precedeva il dibattito pubblico. Vicino a me c'era uno studente universitario del sud con cui ho iniziato un dialogo e a cui spiegavo cio' che mi proponevo di fare in quella serata. Con me, oltre al cartello avevo anche il libro : "Berlusconi - inchiesta sul signor TV" - edizioni Kaos e il "Codice penale" Editrice la Tribuna perche' volevo utilizzare nei riguardi di possibili ostacoli provenienti dalla forza pubblica quanto riportato a pag. 1397 e che riguarda la sentenza della Cass.pen. sez. V, 04-08-1992, n. 8703. Avevo acquistato il "Codice penale" perche' nell'agosto 1994 avevo avuto gia' uno "scontro" con il comandante dei CC di Monghidoro(Bo) per ottenere un permesso con cui chiedevo di esporre nella pubblica via di quel comune un analogo cartello.

Avendo con me il libro di Ruggeri che era la fonte della notizia e il codice penale mi sentivo garantito nell'azione che volevo fare in quella serata. Pur essendo tranquillo di non fare nulla di male per correttezza ho pensato bene di avvertire delle mie intenzioni l'organizzione della festa per cui, struttando la vicinzanza dello studente universitario conosciuto quel giorno, mi sono allontanato dal posto conquistato e mi sono recato ad un tavolo in cui c'erano dei funzionari di partito e la dirigenza della festa. Ho spiegato quello che mi proponevo di fare, gli ho descritto il contenuto del cartello e poi sono ritornato al mio posto. Finito lo spettacolo di Fazio c'e' stata una pausa nello show all'interno del tendone nell'attesa dell'evento clou della serata.

A mezzora dall'inizio del dibattito il pubblico presente stava aumentando sempre piu', era presente la RAI con vari operatori video, era presente la giornalista del TG3 Sciarelli, e ho notato anche la presenza del giornalista Corradino Mineo. Poiche' avevo il sospetto che qualcosa nel mio piano poteva saltare con lo sguardo osservavo sempre molto attentamente il tavolo a cui mi ero rivolto per informare delle mie intenzioni. Nei miei sospetti non mi ero sbagliato perche' ad un certo punto, circa mezzora prima del dibattito, e' arrivato un gruppo di uomini che ho poi capito essere agenti della Digos di Modena.

Con uno di questi della Digos, la persona della dirigenza del partito con cui avevo parlato prima ha confabulato e, indicandomi, penso abbia riferito cio' che intendevo fare. Infatti dopo alcuni secondi, sono stato avvicinato da un signore qualificatosi come agente della Digos e mi ha chiesto informaz ioni sul cartello. Devo dire che in quel momento provavo molteplici e forti emozioni : avendo deciso da solo senza essermi consultato con esperti di diritto avevo il dubbio di fare qualcosa di illegale e di essere smascherato ; vedendo arrivare l'agente mandato dal funzionario del PDS mi sono sentito "tradito" perche' pensavo in effetti che il mio gesto avrebbe dovuto essere apprezzato e non invece osteggiato come in realta' e' accaduto; sentivo quanto accadeva come una macchinazione per reprimere un giusto diritto riconosciuto al cittadino e essendo io stato studente liceale nel '68 ho sentito in me la spinta a ribellarmi al Potere repressivo che raffiguravo il quel momento nell'agente che mi interrogava.

Seppure con molta fatica ho mantenuto la calma e ho risposto alle domande. Alla fine mi ha chiesto di aprire il cartello e di consegnarglielo. Non avrei voluto farlo ma ho capito che era meglio acconsentire. Questo agente, preso il cartello, ha fatto una decina di metri per portarsi vicino al tavolo della direzione della festa nei pressi della quale vi era anche una persona con i baffi che penso saprei ancora riconoscere avendo buona memoria visiva; ritengo che questa persona coi baffi, di statura medio-bassa e di corporatura robusta, fosse un funzionario perche' anche gli altri agenti attendevano le sue parole per agire.

Questo signore, dopo aver letto il contenuto del cartello, mi ha convocato vicino al tavolo e mi ha comunicato che il cartello lo avrebbero trattenuto loro e che io lo avrei potuto ritirare al termine del dibattito presso il posto di polizia presente all'interno della festa. Lo ripeto, dentro di me provavo fortissime emozioni che erano di rabbia, ribellione per il sopruso che sentivo di subire, odio per il "tradimento" del   funzionario di partito ecct.

Sono riuscito tuttavia a trattenere dentro di me queste emozioni e ho solamente dichiarato il mio sdegno per il sequestro del cartello e ho affermato che non commettevo alcun reato. Ho tentato anche di argomentare con la sentenza della Cassazione ma non c'era nulla da fare, questo funzionario mi ha detto di andare al mio posto e di rinunciare al cartello. Dovendo rinunciare all'azione che avevo deciso di compiere, dentro di me ho cercato di escogitare tutto cio' che poteva compensare il fallimento del mio proposito.

Tornato al mio posto ho parlato con lo studente che seguendo quanto mi stava accadendo era diventato ancor piu' solidale con me. Assieme abbiamo confabulato e alla fine lui si e' dichiarato disponibile per tentare di far avere a Pansa il biglietto con il contenuto del cartello. Poiche' avevo diversi di questi biglietti, ho deciso allora di avvicinare Corradino Mineo al quale sono riuscito a consegnarlo. Ho anche scambiato alcune battute veloci con l'attuale vice-direttore del TG3.

Poiche' gli agenti della DIGOS mi tenevano sempre sotto controllo, quando hanno notato che mi avvicinavo ad altre persone per comunicare la mia iniziativa e quello che mi veniva impedito di fare, mi si sono avvicinati nuovamente e mi hanno apertamente intimato di stare al mio posto se volevo assistere al dibattito, altrimenti mi avrebbero prelevato e portato via. A questo punto mi sono dovuto rassegnare, il rumore della folla sempre piu' crescente ostacolava anche la comunicazione verbale e a quel punto mi sono sentito stordito e frastornato e, profondamente offeso e umiliato, mi sono rassegnato a tornare al mio posto vicino allo studente. Nel frattempo dal movimento delle persone del servizio d'ordine del partito e della forza pubblica si capiva che stavano avvicinandosi i protagonisti del dibattito; dentro di me avrei voluto tentare di allungare a Pansa il biglietto ma mi sentivo fiaccato e senza piu' forze.

Avevo in mano il biglietto ma ero come inebetito; fortunatemente lo studente che era al mio fianco con uno scatto felino, mi ha preso dalle mani il biglietto e si e' portato al lungo tavolo in cui stavano prendendo posto gli attori del dibattito. E' riuscito a richiamare l'attenzione di Pansa e ad allungargli il biglietto. Pansa l'ha letto e dopo averlo ripiegato l'ha riposto in una tasca interna della giacca che indossava. Ricordo anche che un operatore RAI con una cinepresa e' passato davanti a me e quando ho notato che mi inquadrava, ho preso in mano il libro di Ruggeri e ho notato che l'operatore l'ha inquadrato e messo a fuoco. Posso affermare cio' perche' anch'io come dilettante faccio riprese amatoriali con videocamera per cui capisco bene quando si fa una inquadratura e una ripresa.

Essendo riuscito, grazie all'aiuto di quello sconosciuto studente universitario, a consegnare a Pansa il messaggio, l'amarezza e la ferita per la violenza subita si era in parte rimarginata perche' potevo sperare che in quella sera si sarebbe potuto pubblicamente parlare di cio' che mi stava a cuore. La mia speranza invece era mal riposta perche' Pansa durante i suoi interventi ha ritenuto inopportuno menzionare la notizia anche se in vari momenti, durante lo svolgersi del dibattito, sarebbe caduta a fagiolo menzionarla. Termino il racconto che riguarda quel 12-09-94 ricordando che al posto di polizia non mi sono recato per motivi di sicurezza personali in quanto ero rimasto molto shoccato per quello che mi era accaduto ed anche perche' sono certo che non avrei mantenuto la calma necessaria e quindi, conoscendomi bene, avrei rischiato di cadere in possibile provocazioni.

Ora ragionando a mente fredda sono felice di avere "lasciato perdere" quella sera; Se quella sera ho rinuciato a pretendere il rispetto di un mio diritto di cittadino libero ora pero' non sono piu' disponibile a lasciar perdere; ora non sono piu' disponibile a lasciar perdere perche', per il lavoro fatto, posso dimostrare con fatti e prove come in questo Paese la classe politica voglia al proprio servizio la gente come sudditi e clienti e non sia invece ella al servizio di cittadini liberi e che giornalisti apparentemente liberi, seri ed indipendenti sono invece disponibili a mettere al servizio dei potenti di turno la loro professionalita' e vengano meno al loro dovere di informare correttamente il cittadino normale.

Esposizione del diritto violato

Con sentenza n. 97 n.215/89 del Reg. Gen. della Corte di Appello di Venezia, in giudicato il 13-02-91, il cittadino Silvio Berlusconi e' stato riconosciuto colpevole del reato penale di falsa testimonianza per avere falsamente dichiarato in sede di interrogatorio dinanzi al Tribunale di Verona, in data 27.09.88, di essersi iscritto alla Loggia P2 in un periodo di poco anteriore allo scandalo e di non aver mai pagato una quota di iscrizione.

Nella medesima sentenza si dichiara non doversi procedere, in ordine al reato di falsa testimonianza, nei confronti di Silvio Berlusconi per essere il reato estinto per amnistia. Pur tuttavia nella medesima sentenza si afferma che il Berlusconi ha compiutamente realizzato gli estremi obiettivi e subiettivi del contestato delitto interrogato in qualita' di teste-parte offesa dinnanzi al Tribunale Penale di Verona.

Essendo intervenuta la ventitreesima amnistia della storia repubblicana, che io considero una riprova del degrado civile e politico italiano, il reato e gli effetti penali sono stati estinti ma non puo' essere cancellata la responsabilita' morale del reato compiuto.

Questo precedente penale e' di una gravita' tale da precludere la possibilita' a qualunque cittadino di ricoprire incarichi Istituzionali perche' ne compromette la credibilita', requisito imprescindibile per un uomo politico. Puo' rimuovere tale preclusione sopramenzionata solamente una investitura popolare, ottenuta col voto libero e cosciente dei cittadini informati correttamente di un cosi' grave precedente penale.

Poiche' la notizia in oggetto,dopo l'entrata in politica del cittadino-imprenditore Berlusconi non e' stata diffusa presso la pubblica opinione italiana in maniera tale da far decadere la preclusione sopramenzionata, il deputato Berlusconi e' delegittimato in qualita' di rappresentante del popolo Italiano.

Il procedimento penale subito dal Silvio Berlusconi infatti e' stato riportato, per le notizie che sono in mio possesso, dapprima dal libro di Giovanni Ruggeri e Mario Guarino "Berlusconi inchiesta sul signor TV" edito da Kaos Edizioni e reperibile nelle librerie dal marzo '94, poi anche da qualche altro libro reperibile in libreria e dal numero dell'Espresso del 11-03-94 perche' sono stati riportati alcuni stralci del libro "Il venditore" di Giuseppe Fiori ed. Garzanti.

Quanto e' avvenuto dal 1994 fino ad oggi sia sul fronte dell'informazione sia sul fronte della vita politica dimostra che questo precedente penale e' stato cancellato ed ignorato per cui la pregiudiziale della legittimazione politica del Berlusconi permane tutta intera ed anzi incrina e getta ombre di inquietanti dubbi e sospetti sia sugli alleati politici attuali del Berlusconi sia sugli "avversari".

Questi dubbi e preoccupanti sospetti vengono rafforzati e confermati dal dato oggettivo che ora ricordo.

Il 04-12-97, leggendo la stampa italiana, si apprendeva che il 03-12-97 la sesta sezione penale del Tribunale di Milano dichiarava Silvio Berlusconi colpevole di falso in bilancio per l'acquisto della Medusa e veniva inflitta una condanna alla pena di 1 anno e 4 mesi di reclusio ne.

La condanna (di primo grado) non ha prodotto conseguenze penali perche' la pena e' stata dichiarata interamente condonata grazie all'amnistia del 1990, la stessa che ha annullato la condanna per falsa testimonianza. Questa condanna quindi e' la seconda in assoluto, la prima da quando Berlusconi e' "sceso in politica".

Ricordo i titoli dei giornali del 04-12-97 :

Stampa : prima condanna e condono per Berlusconi.

Repubblica : Berlusconi prima condanna

Unita' : Prima condanna per Berlusconi.

Corriere della Sera : Affare Medusa, condanna per Berlusconi.

Giornale : Berlusconi condannato per la prima volta.

Puo' sembrare un errore veniale e irrilevante invece una simile menzogna propagata da tutta la stampa compattamente e' inquietante ed inaccettabile. Questo e' un falso inaccettabile di per se' ma questa menzogna, diffusa da tutta l'informazione in maniera unisona e' ancor piu' criminale e irresponsabile perche' permette, falsamente, al Berlusconi di dichiararsi vittima politica e oggetto di persecuzione giudiziaria perpetrata da magistrati "politicizzati".

Viene cosi' permesso anche impunemente al Berlusconi di denigrare e diffamare quella parte di magistrati che sono la garanzia della tutela della legalita' che significa difesa dei deboli e tutela degli indifesi. Capisco perche' anche molti politici permettono tutto cio' al Berlusconi : hanno scheletri nell'armadio per cui avere un Berlusconi che combatta la parte onesta della magistratura fa comodo e permette di non scoprirsi agli occhi della pubblica opinione che vuole giustizia e pulizia. A riguardo e' sintoma tica l'intervista del 10-06-98 rilasciata dall'attuale presidente del Consiglio Massimo D'Alema al Messaggero dopo il fallimento della Bicamerale.

Riporto di quella intervista un passaggio molto significativo ed emblematico in cui l'attuale presidente del Consiglio tende a "giustificare" la legittimazione politica che io contesto e rinnego per i motivi sopraindicati.

Domanda del giornalista :

"Una critica che le e' stata mossa e' quella di non aver considerato la centralita' per Berlusconi del problema giudiziario. Il ragionamento e': se D' Alema aveva il potere di risolverlo bene, se no doveva lasciar perdere..."

Risposta di D'Alema :

"Sono sciocchezze. Prima di tutto, Berlusconi non ha mai chiesto l'amnistia in cambio delle riforme. In secondo luogo, questo aspetto della questione si e' venuto drammatizzando via via. Non potevo sapere che i magistrati avrebbero chiesto cinque anni di carcere...Il problema e': il Paese ha bisogno delle riforme, le persone scelte dai cittadini sono queste. Quindi, con queste persone io dovevo tentare. Oppure avrei dovuto dire: No, siccome c'e' Berlusconi non ci  proviamo neppure? Detto questo, ritengo che il lavoro svolto dalla Bicamerale non sia stato inutile. L'impianto riformatore e' valido e le proposte che verranno elaborate d'ora in poi partiranno da li'."

Riflessioni e considerazioni

Ritengo opportuno fare alcune riflessioni su questa risposta che contiene una motivazione della contestata legittimazione riportata anche da altri politici quando qualcuno tenta di contestare la leadership del Berlusconi all'interno del Polo per motivi diversi da quelli da me denunciati.

1- E' singolare che un personaggio "navigato" come D'Alema avesse bisogno di vedere emessa una sentenza di primo grado nel 1998 per capire che per il Berlusconi il problema giudiziario era e rimane un nervo scoperto.

2- perche' legittimare politicamente Berlusconi con il consenso raccolto nelle elezioni politiche 1994 e 1996 e non domandarsi se la gente, una volta ingannata e disinformata, abbia difficolta' nel scegliersi la rappresentanza politica degna di tal nome.

3- l'ex-presidente della Bicamerale, dimenticando la sentenza in giudicato e ricordando i cinque anni inflitti, tende ad avvalorare la tesi del Cavaliere il quale, essendo riuscito a riconvertirsi in politica, denuncia il doveroso lavoro dei magistrati delle varie Procure come accanimento contro di lui per motivi politici. E' strano veramente che un avversario politico come dovrebbe essere D'Alema per il Berlusconi, non sappia che rapporti di polizia giudiziaria che si interessano del Berlusconi sono oramai datati decenni, e quindi i cinque anni inflitti sono solamente un punto di arrivo di una "vicenda" che ha radici lontane nel tempo e che denotano un certo "vizio" di fondo del personaggio a non essere rispettoso delle regole e delle leggi.

Lavoro fatto per chiedere la tutela del diritto violato

segue l'elenco di tutto il lavoro fatto dal 19994 al 1999.

Allegati.   

A questa denuncia ho allegato un floppy contenente articoli di stampa, una cassetta video contenente filmati citati nella denuncia e una cassetta audio con registrazioni audio citate nella denuncia. Gli articoli di giornale li inseriro' nella rassegna stampa a cui si accede dal menu NEWS e dai relativi links, Di seguito elenco gli articoli inseriti nel floppy disk e le lettere spedite ai mezzi di informazione e ad organi Istituzionali..

Elenco degli allegati.

 I documenti allegati sono contenuti in un floppy disk in cui vi sono files   con l'estensione .txt che sono files di tipo ASCII che contengono o articoli di stampa o lettere e files con estensione .TIF che sono files di tipo grafico che contengono copie di documenti.

-all1.txt- Articolo pubblicato sul l'Espresso n. 31-1999 firmato da Antonio Padellaro.

-all2.txt- Articolo pubblicato su Repubblica del 30-07-99 firmato dall'ex-direttore dell'Espresso Claudio Rinaldi. Cito tali articoli per documentare come la legittimazione politica e morale del Berlusconi non venga piu' messa in discussione neppure da "autorevoli" firme dell'Espresso e Repubblica considerate pubblicazioni "ostili" al Berlusconi.Questi 2 articoli sono a mio avviso sintomatici e rappresentano la conferma della validita' della presente denuncia e del risultato conseguente alla inaccettabile legittimazione del Berlusconi. Ricordo solamente che l'Espresso ha censurato e dimenticato la sentenza per falsa testimonianza eccezion fatta per il numero del 11-03-94 in cui e' stato pubblicato un estratto, firmato da Giuseppe Fiori autore del libro edito dalla Garzanti, "Il Venditore".

-all3.txt- lettera spedita alla rubrica del settimanale Espresso su Internet. In questo messaggio documento la accusa di censura che avevo rivolto al sett imanale in una precedente lettera datata 05-07-99. Questa messaggio, dettagliato e con le prove della censura del settimanale,non e' stata pubblicata. La lettera datata 05-07-99 ed intitolata "Prima vera condanna del Berlusconi", e' stata inserita nella rubrica in Internet ed in data 03-08-99 era ancora in rete.

-all4.txt- Controluce apparso su Repubblica del 21-04-98 firmato dal padre del Pool antimafia Antonino Caponnetto titolato : "Quando Berlusconi testimonio' sulla P2",  per respingere al mittente le accuse di bugiardo rivolte dal Berlusconi durante il congresso di Forza Italia al Presidente del Consiglio Romano Prodi. Nessuna grande firma del giornalismo o nessun "statista" politico italiano ha sentito il dovere di non lasciare cadere nel vuoto il richiamo del magistrato a riposo, Presidente On. Aggiunto della Suprema Corte di Cassazione. Certamente il quotidiano non poteva censurare l'indignato intervento di Caponnetto pero' ha poi lasciato cadere nel vuoto l'inquietante precedente penale spiegato meravigliosamente dallo stesso Caponnetto.

- le affermazioni del Berlusconi del 24-03-96, trasmesse da Italia Uno, sono contenuta nella cassetta video che allego.

-all5.txt- la frase del 17-10-96 e' contenuta nell'allegato -all5.txt-.

-all6.txt-, -all7.txt-, -all8.txt-, -all9.txt-, -all10.txt- Per quanto concerne la ineliggibilita' a deputato del Berlusconi allego gli articoli :

Espresso (30.04.97) Ineleggibilita' - Un ricorso contro Berlusconi -all6.txt-

Espresso (27.06.97) Ineleggibilita' - La guerra continua -all7.txt-

Espresso (19.11.98) la lettera del comitato Sylos Labini a Mancino e Violante -all8.txt-

Espresso (19.11.98) Conflitto di interessi - nuove iniziative. -all9.txt- Mi preme di tale articolo evidenziare la risposta di Vittorio Cimiotta alla provocatoria domanda : "Siamo di fronte ad una rappresaglia per eliminare il capo dell'opposizione, come gli alfieri della destra definiscono la proposta-Veltri? "Nemmeno per sogno. Vogliamo solo una legislazione con un forte contenuto etico. Milioni di voti non possono legittimare una anomalia come quella berlusconiana: in una societa' civile, prima del voto viene il rispetto del diritto."

Espresso (24.06.99) Berlusconi e la democrazia anormale. -all10.txt-

Con i seguenti allegati documento il lavoro fatto personalmente per diffondere la notizia della sentenza per falsa testimonianza e per chiedere al mondo della informazione la diffusione della stessa sentenza.

-all11.txt- Contenuto dei cartelli esposti a Russi il 25-04-94.

-all12.tif- Copia dell'articolo apparso su quotidiano locale Corriere di Ravenna del 25-04-94.

-all13.txt- Testo spedito a La Voce, Avvenimenti, Espresso, La Repubblica, Corriere della Sera, Stampa, Messaggero, Europeo

-all14.tif- e -all15.tif- copia delle ricevute dei fax spediti con testo -all13.txt-

-all16.txt- Prima lettera spedita alla Presidenza della Repubblica ed anche a Presidente del Senato,Presidente della   Camera, Procuratore Capo della Repubblica Milano, Direttore TG3,Direttore GR1, Direttore Tg2,Direttore Tg1, Sig. Ronchetti Direttore GR3 c/o Redazione Torinese della Stampa,Margherita' Vigano' c/o Europeo, Roberta Visco c/o Repubblica Roma, Giancarlo Mazzucca c/o Voce Milano, Dott. Sergio Stimolo c/o Corriere della Sera Milano, Marina Merella c/o Espresso Roma Valeria Barboni c/o Unita' Roma, Responsabile servizio politco Messaggero Roma.

-all17.tif- copia delle raccomandate con ricevuta di ritorno.Spedito testo -all16.txt-

-all18.txt- Gr uppo Parlamentare progressista Camera, Gruppo Parlamentare progressista Senato, Gruppo Parlamentare Partito Popolare Senato, Gruppo Parlamentare Verde Senato, Gruppo Parlamentare Partito Popolare Camera, Gruppo Parlamentare Partito Misto Senato, Gruppo Parlamentare Rifondazione Comunista Camera, Gruppo Parlamentare Misto Camera,Gruppo Parlamentare Rifondazione Comunista Senato,

-all19.txt- Testo spedito a ADN Kronos Roma, AFP Roma, AGI Roma, Reuters Roma, Associated Press Roma,

-all20.tif- copia delle raccomadate con ricevuta di ritorno dei testi -all18.txt- e -all19.txt-

-all21.txt- testo dell'articolo apparso su la Voce del 01-09-94 firmato Montanelli.

-all22.txt- testo del cartello sequestratomi dalla Digos di Modena il 12-09-94 al Festival Nazionale dell'Unita'.

-all23.tif- Unica risposta ricevuta da uomini delle Istituzioni politiche : lettera di risposta di Valter Bielli a nome del Gruppo parlamentare di Rifondazione Comunista della Camera. (15-09-94).

04-03-95 documento audio in cui la giornalista di Italia Radio Ida Bressa ammette di non conoscere l'esistenza della sentenza per falsa testimonianza. Documento audio che posso esibire.

-all24.tif- 22-03-95 pubblicazione nel settimanale Avvenimenti dell'articolo firmato Michele Gambino : "Berlusconi ha detto il falso" parola di Corte di Appello.

 02-04-95 documento audio. L'on. Francesco D'Onofrio nega in diretta dai microfoni di Italia Radio l'esistenza della iscrizione alla P2 di Berlusconi e dimostra di non conoscere l'esistenza della sentenza.

-all25.txt- Trascrizione della mia domanda e della risposta ricevuta dall'on. D'Onofrio il 02-04-95.

25-06-95 Domanda all'on. Violante ai microfoni di Italia Radio riguardo la censura. Non mi ha risposto. Documento audio che posso esibire.

26-06-95 Domanda fatta a Carmine Fotia e Caldarola in diretta ai microfoni di Italia Radio. Documento audio che posso esibire.

01-07-95 contradditorio con l'on. D'Onofrio in diretta ad Italia Radio. Conferma della non conoscenza della sentenza.Documento audio che posso esibire.

luglio '95 - Pubblico dibattito a S.Giovanni in Persiceto nell'ambito del festival nazionale di Italia Radio con l'on. Violante - mia domanda e risposta di Violante - documento video contenuto nella cassetta allegata.

luglio '95 - Pubblico dibattito a S.Giovanni in Persiceto nell'ambito del festival nazionale di Italia Radio presenti l'on. Zani, l'on. Giulietti, l'on. Spini. mia domanda e risposta dell'on. Zani. documento video contenuto nella cassetta allegata.

-all26.txt- Traccia dell'intervento fatto il 23-07-95 presente l'on. Zani. A causa della richiesta di Carmine Fotia ho dovuto tagliare per cui il mio intervento ha perso incisivita' non essendo abituato a parlare in pubblico.

-all27.txt- Seconda lettera inviata alla Presidenza della Repubblica Italiana.  

-all28.txt- lettera al direttore di Avvenimenti Claudio Fracassi. Sono azionista della rivista e conosco personalmente il giornalista.

-all29.txt- Terza lettera spedita alla Presidenza della Repubblica.

-all29.tif- copia della ricevuta di ritorno della terza lettera.

-all30.txt- testo di fax spedito dopo accordo telefonico a Romeo Ripanti c/o Italia Radio.

-all31.txt- testo di un fax spedito alla sig. Fosca Prodi sorella di Romano Prodi.

-all32.txt- traccia dell'intervento che volevo fare il 07-07-96 a S.Giovanni in Persic eto. Possiedo anche documento audio (contenuto nella cassetta video allegata) da cui si vede che sono stato piu' volte interrotto dal conduttore del dibattito, il giornalista di Italia Radio Andrea Montanari. Per questo motivo mi e' stato difficile fare un ragionamento ordinato. Nella cassetta video vi e' anche la risposta dell'on. Zani.

-all33.txt- traccia di un mancato intervento a S.Giovanni in Persiceto. Pubblico dibattito con la presenza di Caselli, don Ciotti, Maurizio de Luca. Al pubblico non e' stata data la parola.

-all34.txt- lettera spedita alla Commissione giuridica di Bruxelles

-all35.txt- elenco della documentazione inviata a Bruxelles.

-all35.tif- cedola della raccomandata spedita a Bruxelles.

-all36.txt- testo di un fax spedito al dott. Di Pietro c/o Ministero Lavori Pubblici. al numero telefonico 06-44267283.

Del 17-01-97 varie telefonate al Quirinale. Ho parlato anche con il dott. Zappalorto con cui ho avuto il diverbio quando ho detto che registravo la telefonata. Alla fine ero molto alterato per aver capito di essere stato preso in giro in tutte le precedenti telefonate fatte nel tempo per essere informato della denuncia presentata con le 3 lettere inviate al Quirinale. Conservo documento audio delle varie telefonate.

 -all37.txt- fax all'avv. Colabianchi per avere notizie sulle procedure per inviare denuncia alla Corte di Giustizia di Strasburgo.

-all38.txt- Denuncia alla Corte di Giustizia di Strasburgo.

-all38.tif- Ricevuta della raccomandata con ricevuta di ritorno. Lettera arrivata il 30-10-97 a Strasburgo.

-all39.txt- Lettera alla Corte di Giustizia di Strasburgo contenente fotocopie dei titoli dei giornali italiani del 04-12-97 riguardo la sentenza Medusa.

-all39.tif- Titolo di Repubblica del 04-12-97 per sentenza Medusa.

-all40.tif- Titolo del Corriere della Sera del 04-12-97 per sentenza Medusa.

-all41.tif- Titolo dell'Unita' del 04-12-97 per sentenza Medusa.

-all42.tif- Titolo della Stampa del 04-12-97 per sentenza Medusa.

-all43.tif- Titolo del Giornale del 04-12-97 per sentenza Medusa.

-all44.txt- Testo della I' risposta della Commissione di Giustizia pervenuta il 28-01-98.

-all44.tif- Copia della pagina n. 1 della prima risposta della Commissione.

-all44a.tif-Copia della pagina n. 2 della prima risposta della Commissione.

-all45.txt- Testo della II' lettera spedita a Strasburgo contenente le precisazioni richieste. Datata 12-02-98.

-all46.txt- Documentazione inviata via e-mail a Claudio Rinaldi dopo contatto telefonico con la segreteria.

-all47.txt- messaggio per dott. Rinaldi in seguito alla intervista del dott. Colombo al Corriere della Sera in cui veniva bollata la Bicamerale figlia del ricatto.

-all48.txt- Testo della III' lettera spedita a Strasburgo.

-all49.txt- Testo della II' risposta da Strasburgo. Contiene formulario per formalizzare la denuncia alla Commissione. Lettera ricevuta il 19-03-98.

-all49.tif- Copio della II' risposta da Strasburgo. Contiene formulario per formalizzare la denuncia alla Commissione. Lettera ricevuta il 19-03-98.

-all50.txt- Testo della III' risposta da Strasburgo.

-all50.tif- Copia della III' risposta da Strasburgo.

-all51.txt- Testo della denuncia inserito nel formulario per presentare la denuncia per la Commissione.Allegato alla IV' lettera spedita a Strasburgo il 24-04-98.

-all52.txt- Testo della IV' risposta da Strasburgo.

-all52.tif- Copia del testo della IV' risposta da Strasburgo.

-all53.txt- Testo della V' lettera a Strasburgo.

-all54.txt- Traccia dell'intervento fatto alla Festa di Libera a Vignola (MO) il 05-07-98 alla presenza del dott. Caselli e dell'on. Folena. Conservo documento audio.

-all55.txt- Testo della decisione sulla ricevibilita' della denuncia alla Commissione Europea. Ricevuta il 06-08-98.

-all55a.tif- e -all55b.tif- Copia della decisione sulla ricevibilita' della denuncia alla Commissione Europea.

-all56.txt- Ultima lettera spedita alla Corte di Giustizia di Strasburgo.

-all57.txt- Ultima lettera ricevuta da Strasburgo il 04-09-98.

-all57.tif- Copia della ultima lettera ricevuta da Strasburgo.

-all58.txt- Lettera spedita al dott. Felice Casson per spiegare la mia agitazione del 06-08-98. Avevo fatto 400 km. per parlare alla presenza del dott. Caselli, dott. Vigna e del dott. Casson. Dagli organizzatori della Lega Ambiente non e' stata data la possibilita' al pubblico di intervenire a voce. Si potevano solo fare domande scritte su foglietti.

-all59.txt- I' lettera spedita al dott. Antonino Caponnetto.

-all60.tx t- II' lettera spedita al dott. Antonino Caponnetto.

-all61.txt- Articolo pubblicato su Micromega n.1/99 firmato da Marco Travaglio. Documentati gli effetti perversi della legislazione italiana in materia di lotta alla criminalita'.